
LUCKY EXPLORER
hi è cresciuto – motoristicamente – negli anni 80 non può dimenticare.
La noia creativa della provincia profonda, sopportata elaborando modi per far assomigliare il 50ino o il 125 alle grandi moto da rally di quel tempo. Pomeriggi di cupolini posticci, carene adattate con violente soluzioni di continuità, improbabili sponsor del tabacco sognando le grandi cagiva, in particolare quella del 1987, la più bella di ogni tempo. Che poi, al netto della simpatia per i ragazzi, non mi va nemmeno tanto il recente ri-utilizzo del marchio…
Un decennio certo mai annoverato tra i più nobili della storia ma che qualcosa bisogna ammettere ha dato. Eccome. In ordine del tutto casuale. U2, Depeche Mode, ma pure i Pixies. Blade Runner e Neuromante di William Gibson. Marc Girardelli e Pirmin Zurbriggen. La caduta del muro di Berlino.
E poi si, in ordine meno casuale, l’epoca d’oro della Parigi Dakar.
Controindicazioni non ve ne erano. O meglio, anche se c’erano, ne eravamo scarsamente consapevoli. Ambiente, tardo colonialismo, terrorismo internazionale… per noi era avventura. E basta.
Those who grew up – in terms of motoring – in the 80s cannot forget.
The creative boredom of the deep province, endured by developing ways to make the 50cc or 125cc look like the great rally bikes of the time. Afternoons of fake windshields, fairings adapted with violent solutions of continuity, unlikely tobacco sponsors dreaming of the great Cagivas, in particular that of 1987, the most beautiful of all time.
A decade, certainly never counted among the noblest in history, but that – we must admit – has given something. Of course.
In completely random order. The U2, Depeche Mode, but also the Pixies. Blade Runner and the Neuromancer by William Gibson. Marc Girardelli and Pirmin Zurbriggen. The fall of the Berlin Wall.
And then yes, in less random order, the golden age of the Paris Dakar.
There were no contraindications. Or rather, even if there were, we were scarcely aware of them. Environment, late colonialism, international terrorism… for us it was adventure. And that’s it.
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